La più antica mappa stradale della storia per rappresentare il Sannio

Nella Biblioteca Nazionale di Vienna è conservata quella che può essere considerata la più antica mappa stradale della storia. Oltre 200.000 Km dell’antico impero romano sono raffigurate nella famosa Tabula Peutingeriana. Questa mappa, alta 34 cm e lunga 6,74 metri, è una copia medievale del XII secolo di un originale andato perduto. La riproduzione della Tabula è stata probabilmente opera di un amanuense di Colmar. La Tabula, che presenta alcune zone annerite, è divisa in 11 segmenti staccati, probabilmente prima ben cuciti tra loro, e rappresenta tutti i territori conosciuti dell’antico impero romano, dallo stretto di Gibilterra fino all’Asia. Manca però il primo frammento a partire da sinistra, che raffigurerebbe l’Africa nord-occidentale, il Portogallo, la Spagna e la Britannia occidentale. Probabilmente quest’ultimo è andato perduto prima che potesse essere ricopiato.

La Tabula utilizza il verde per mari e fiumi, il giallo per le terre, il grigio o il rosa per i rilievi. La mappatura si sviluppa in lunghezza, con un inusuale rapporto di 1:21, questo perché per l’autore era fondamentale la sola rappresentazione della rete stradale dell’impero romano, da ovest a est, con il conseguente appiattimento dei restanti punti cardinali nord e sud. Mappe con scopi prettamente funzionali come la Tabula erano molto in voga nell’impero romano, soprattutto durante le spedizioni militari. La Tabula rappresenta solo gli itinerari del cursus publicus (ossia la posta di stato). Su di essa sono indicate strade e città, dalle capitali fino ai centri più piccoli, di passaggio (stationes), in cui i viaggiatori potevano sostare. Lungo le strade che collegano un centro all’altro, sono segnate le distanze in miglia romane (ma leghe per la Gallia e parasanghe per la Persia).

Il Sannio, come da noi definito è ricompreso nel V segmento, dove è anche la vignetta della città di Roma: un trono all’interno di un medaglione, di fianco c’è un edificio con la scritta ad s(an)c(tu)m Petrum, ed un porto nella parte sottostante. Dal medaglione si irradiano le strade più famose con la loro specifica denominazione e il Tevere. Anche Costantinopoli e Antiochia sono rappresentate con una personificazione divina in vignette molto dettagliate. Altre città importanti sono indicate sulla mappa con mura turrite, mentre i centri minori sono rappresentati con una coppia di torri cuspidate.

Nel 1507 fu il tedesco Konrad Celtes a ritrovare la Tabula, cedendola poi in seguito a Konrad Peutinger, da cui essa prende il nome. Peutinger morì prima di vederla pubblicata, cosa che avvenne nel 1591 ad Anversa, in Belgio (per i soli primi 2 segmenti) ed integralmente nel 1598 grazie al cartografo Ortelius.

Per quanto riguarda la datazione della mappa originale, una prima ipotesi fu proposta da Konrad Miller ai primi del 900, che la collocò in un periodo che va dal 365 al 366 d.C., quando Roma, Costantinopoli e Antiochia erano le tre capitali del vasto impero romano.